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Economia circolare: riprogettare il futuro dei rifiuti

È probabile che tu ne abbia sentito parlare spesso. Eppure, pochi sanno cos’è e in cosa consista. L’economica circolare è più di un semplice e affascinante concetto avveniristico. È un approccio sistemico allo sviluppo economico progettato a beneficio della società, delle aziende e dell’ambiente.

In netta contrapposizione all’economia lineare, fine a sé stessa e fonte di rifiuti inutilizzabili, l’economia circolare è un modello di crescita rigenerativo. Un approccio che offre innovazione e integrazione tra l’ambiente, le persone, le aziende e la gestione dei rifiuti a livello globale e locale.

Affascinanti, efficaci e applicabili fin da subito. I concetti fondamentali dell’economia circolare aprono a numerose opportunità ancora poco sfruttate. Ma, soprattutto, riallineano l’attività dell’uomo alla natura del mondo che lo circonda e lo ospita.

Le imprese possono riprogettare un futuro migliore per sé stesse e per l’ambiente. È un approccio all’economia che i consumatori bramano e una leva di business che non puoi più trascurare.

Attraverso i concetti e gli esempi della Ellen MacArthur Foundation, scopriamo insieme il significato, i principi e i vantaggi del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare.

Che cos’è l’economia circolare

Un sistema economico pensato e progettato per rigenerarsi da solo. Questa è la sintesi della definizione di economia circolare, secondo la Ellen MacArthur Foundation. E, se ti soffermi sul significato di “economia”, la sua essenza è già abbastanza esplicita: l’uso razionale delle risorse disponibili, per ottenere il massimo vantaggio con il minimo spreco.

Eppure, la realtà è diversa. Ogni giorno, prendiamo grandi quantità di risorse ed energia dalla terra, per realizzare prodotti che presto diventeranno rifiuti. Alimentiamo un’economia lineare “take-make-waste” sempre meno adatta a garantire un futuro in cui le persone e le aziende possano prosperare.

Dalla rivoluzione industriale al progresso tecnologico di oggi, abbiamo disegnato e intrapreso un percorso che ora ha raggiunto il capolinea. La convinzione di poter attingere a risorse illimitate era un’illusione. L’economia lineare deve cambiare.

Abbiamo le conoscenze e gli strumenti per gestire le risorse, progettare e usare i prodotti in modo diverso. Dobbiamo orientarci verso un’economia circolare che offra vantaggi per tuttisenza incidere sui limiti del nostro pianeta:

  • minimizzare l’uso di risorse ed energia;
  • ridurre gli scarti;
  • riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi;
  • preservare l’ambiente.

Tutto questo è possibile. Basta solo volerlo e agire. Possiamo realizzare prodotti e sviluppare processi di produzione virtuosi, a basso impatto ambientale e ad alto valore sociale e territoriale.

Economia circolare

I 3 principi cardine dell’economia circolare

Per massimizzare i profitti e ridurre i costi di produzione, siamo riusciti a fare la cosa più difficile: rendere complessi processi semplici. Eppure, alla base di un sistema economico capace di auto-rigenerarsi ci sono pochi e basilari principi, che hanno un grande impatto.

Adottare un approccio circolaresignifica progettare prodotti che possano durare nel tempo: riparabili e ricomponibili. Ovvero, è necessario ripartire dal design e analizzare tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti (Life cycle analysis – LCA), per valutarne l’impatto ambientale:

  • estrazione e lavorazione delle materie prime;
  • processi e filiera di produzione;
  • distribuzione;
  • uso;
  • riciclaggio;
  • smaltimento finale.

Questa attenzione in ogni passo del ciclo di vita dei prodotti, passa attraverso il rispetto dei 3 principi alla base dell’economia circolare, individuati dalla Ellen MacArthur Foundation. Vediamoli insieme.

#1 Progettare i rifiuti e l’inquinamento

I rifiuti e l’inquinamento sono, in gran parte, una conseguenza di come progettiamo i nostri prodotti. Ecco perché l’idea alla base del modello di economia circolare è che non debbano esistere rifiuti.

Raggiungere questo obiettivo implica la progettazione di prodotti versatili che durano nel tempo: smontabili e riutilizzabili, per facilitarne la manipolazione e la trasformazione.

Smaltimento e riciclo sono fasi di un processo che produce comunque dispersione di energie e risorse. L’obiettivo è dunque quello di preservare e aiutare l’ambiente bilanciando i flussi di risorse rinnovabili, per non creare rifiuti e inquinamento.

#2 Mantenere in uso prodotti e materiali

flussi dei materiali nell’economia circolare sono distinti in 2 tipologie:

  • biologici, quando sono reintegrabili nella biosfera;
  • tecnici, quando necessitano di essere rivalorizzati, per evitare che entrino nella biosfera.

Nei cicli biologici i materiali, come scarti di cibo, sughero, lino, ecc., sono progettati per alimentare il sistema economico attraverso processi anaerobici, di compostaggio, ecc. Questi cicli alimentano l’ecosistema e forniscono risorse rinnovabili per l’economia.

Invece, nei cicli tecnici i prodotti, come elettrodomestici, componenti elettronici, ecc., devono essere recuperati e ripristinati, con strategie di riutilizzo, riparazione, rigenerazione e riciclaggio.

Dunque, uno degli scopi dell’economia circolare è ottimizzare il rendimento delle risorse prodotte da entrambi i cicli, affinché prodotti, componenti e materiali offrano la massima utilità.

#3 Rigenerare i processi naturali

L’energia necessaria ad alimentare i cicli biologici e tecnici deve essere rinnovabile. Dobbiamo limitare la dipendenza da altre risorse e rendere più resilienti questi sistemi circolari. Ma, in realtà, possiamo fare molto di più.

Possiamo proteggere l’ambiente aiutandolo attivamente. Dopotutto, in natura non esiste il concetto di “rifiuto”. Ogni cosa è cibo per qualcos’altro. Un fiore che muore nutre il terreno.

Dunque, se creiamo prodotti che, a fine ciclo, sono in grado di trasformarsi in nutrienti preziosi per il suolo e gli altri eco-sistemi, possiamo attivare processi che non solo preservano l’ambiente, ma lo migliorano.

L’economia circolare è un modello industriale rigenerante per intenzione e design. Mira a migliorare le prestazioni delle risorse utilizzate e a contrastare i cambiamenti climatici, purtroppo, già in atto.

I vantaggi dell’economia circolare sono sia operativi che strategici. Un potenziale enorme per creare valore in ambito commerciale, ambientale e sociale.

Immagine di confronto tra economia circolare ed economia lineare

I vantaggi dell’economia circolare

Gli obiettivi raggiungibili dall’economia circolare sono molteplici, ma realizzabili solo nel momento in cui cambiano mentalità, approccio al design e alla scelta dei materiali impiegati nella produzione.

Osservando i 3 principi cardine dell’economia circolare, i vantaggi di questo modello sono già palesi. Certo, appaiono maggiormente orientati all’ambiente, com’è giusto che sia, se vogliamo avere un pianeta in cui vivere, ma gli effetti positivi sono più impattanti di quanto potresti immaginare.

Meno emissioni di gas a effetto serra

L’uso di energie prodotte da fonti rinnovabili ha un ridotto impatto inquinante e consente di abbandonare un modello energetico basato sui combustibili fossili.

Inoltre, la selezione e il riutilizzo di materiali atossici, e a basso consumo energetico, insieme ai cicli naturali di dematerializzazione, richiedono meno risorse nei processi produttivi.

Suoli più sani e resistenti con l’economia circolare

Applicare i principi dell’economia circolare innesca processi che permettono di:

  • restituire importanti nutrienti al suolo, attraverso processi anaerobici e al compostaggio.
  • ridurre lo sfruttamento della terra e degli ecosistemi naturali.

Inoltre, man mano che questi “rifiuti nutrienti” vengono restituiti al suolo, oltre ad avere meno residui da trattare, lo aiutano a essere più sano e resistente. Questo consente un maggiore equilibrio negli ecosistemi che lo circondano.

Crescita economica

Purtroppo, la maggior parte dei modelli di business è orientata secondo una logica di economia lineare, con investimenti già in corso e materie prime a prezzi più competitivi. Questo è uno degli ostacoli che rallenta lo sviluppo dei modelli circolari.

Eppure, l’uso di materiali più funzionali e prodotti facilmente smontabili e riutilizzabili, rende la produzione più economica: favorisce l’aumento dei ricavi e offre risorse da reinvestire nella crescita delle aziende.

Crescita dell’occupazione e nuovi modelli di business

Secondo il Word Economic Forum, un modello di economia circolare, se opportunamente regolamentato, può portare a una maggiore occupazione locale, poiché:

  • pratiche di riciclaggio e riparazione, oltre a realizzazione di prodotti e materiali durevoli e facili da smontare, richiede nuove competenze umane nelle fasi di trasformazione e produzione;
  • processi innovativi generano nuovi modelli di business e portano alla nascita di nuove imprese;
  • prodotti realizzati e venduti a prezzi più bassi riducono le barriere all’acquisto e contribuiscono alla crescita delle aziende.

Tutto questo è possibile solo se riusciamo a introdurre un modello di economia circolare efficace in una riorganizzazione dei mercati del lavoro. Un processo che avanza lentamente a causa di numerosi ostacoli, come la resistenza alla sostituzione delle materie prime vergini, con materie prime secondarie provenienti da filiere di recupero.

Opportunità di conoscere meglio i clienti

L’economia circolare può favorire modelli di business dove i prodotti possono essere noleggiati più volte, per diversi periodi di tempo. Dunque, le aziende hanno la possibilità di creare relazioni di fiducia con i loro clienti e di comprenderne meglio i comportamenti e le necessità.

Le imprese possono sviluppare prodotti e servizi sempre più affini alle esigenze dei loro clienti, accrescerne la soddisfazione e fidelizzarli a lungo, trasformandoli in promotori dell’azienda.

Esempi di economia circolare: aziende che creano un futuro migliore

Abbiamo visto cos’è l’economia circolare, quali sono i principi cardine e le potenzialità a beneficio di persone, ambiente e aziende. Tutto questo non è solo un insieme di teorie, ma un modello applicabile da subito.

La Ellen MacArthur Foundation, che si occupa di divulgare e promuovere l’economia circolare nel mondo, offre diversi spunti di realtà imprenditoriali innovative che stanno rivoluzionando i loro mercati.

Hiut Denim Company: come innovare la moda

La Hiut Denim Company, in Galles, affronta l’impatto negativo del modello usa e getta nel settore della moda. Progettano jeans sartoriali di altissima qualità e offrono riparazioni gratuite per l’intera vita del prodotto.

Mentre in un sistema lineare i vestiti diventano in fretta dei rifiuti da smaltire, la Hiut mantiene in uso i propri jeans per molti anni. Inoltre, la vendita diretta ai clienti finali, gli consente di ottenere margini migliori, che possono reinvestire nella qualità dei prodotti.

Ecovative Design: creare imballaggi green

Un altro esempio di economia circolare, e di innovazione, arriva dal settore degli imballaggi. Sappiamo che non inquina, è riciclabile e riutilizzabile, ma il fatto che non sia biodegradabile rende lo smaltimento del polistirolo un processo da gestire con molta cura.

Per ovviare alla dispersione del polistirolo nell’ambiente, i ricercatori della Ecovative Design di New York hanno sviluppato un nuovo tipo di polistirolo realizzato con materia prima proveniente dall’agricoltura.

In questo modo, riutilizzano i sottoprodotti agricoli per realizzare imballaggi completamente compostabili, che presentano caratteristiche e funzionalità identiche al polistirolo. Un esempio straordinario di economia circolare, poiché richiede una lavorazione minima, riduce i costi di produzione e ne consente la redditività economica

Questi sono solo 2 dei molti esempi di aziende virtuose, che stanno crescendo rapidamente, grazie all’impiego di un modello economico circolare. Non è difficile, è solo necessario cambiare mentalità e iniziare a vedere i rifiuti come un’opportunità per creare valore.

La gestione degli imballaggi è una sfida complessa in qualsiasi settore. Se vuoi renderla più snella ed efficace, questo articolo ti sarà molto utile: Come migliorare la gestione degli imballaggi per ottimizzare la logistica dei rifiuti aziendali.

Economia circolare: cosa puoi fare per riprogettare subito la gestione dei rifiuti

L’economia circolare è un modello che nasce per proteggere e coinvolgere tutti. Se progettiamo materiali e prodotti per non creare rifiuti, mantenendoli in uso e rigenerando i sistemi naturali possiamo reinventare tutto. Non è teoria, ma un processo pratico e mentale di cambiamento positivo in ogni ambito.

In Italia, nonostante la normativa sulla gestione dei rifiuti abbia introdotto le Direttive europee in materia di rifiuti e di economia circolare, c’è ancora molto da fare. Tuttavia, la strada è tracciata e le aziende non possono farsi trovare impreparate.

Ciclia opera nel settore dell’ecologia e smaltimento dei rifiuti da oltre 15 anni, per accompagnare le aziende in questo cambiamento di paradigma nella gestione dei rifiuti aziendali.

Offriamo soluzioni avanzate per ridisegnare i processi interni e ottimizzare il trattamento dei rifiuti con l’introduzione di macchinari per la compattazione e una filosofia di gestione snella ed efficace. Puoi ridurre i costi e produrre risorse da reinvestire nella crescita della tua aziendaContattaci senza impegno e scopri come riprogettare il tuo modello di gestione dei rifiuti.

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