Riciclo Alimentare come ridurre sprechi inquinamento ambientale
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Riciclo alimentare: come ridurre gli sprechi e l’inquinamento ambientale

Il riciclo alimentare è una delle azioni che possiamo implementare per salvaguardare il pianeta e la nostra stessa vita. Ma solo se le nostre azioni considerano ogni fase nella produzione e distribuzione del cibo possiamo sovvertire l’attuale paradigma nella gestione del rifiuto umido organico.

Poche cose sono così intrecciate con la nostra esistenza e cultura come lo è il cibo. Con gli attuali modelli di produzione alimentare ci siamo evoluti e abbiamo sostenuto una generazione dopo l’altra, ma a che prezzo? Le risorse del pianeta non sono infinite e siamo giunti al punto di rottura. O cambiamo o non avremo più nulla per cui lottare.

La natura estrattiva, dispendiosa e inquinante dell’attuale produzione alimentare è responsabile di quasi un quarto delle emissioni di gas serra. Degrada le risorse naturali da cui dipende, inquina l’aria, l’acqua e il suolo.

I modelli attuali producono perdite e sprechi di cibo. Dunque, comportano uno scarso utilizzo delle risorse e impatti ambientali negativi. Inoltre, senza un riciclo alimentare efficace, gli scarti finiscono seppelliti nelle discariche dove la decomposizione anaerobica genera metano. Un gas serra che rilasciato nell’atmosfera è venticinque volte più inquinante dell’anidride carbonica.

Possiamo fare molto e meglio. Ecco cosa devi sapere e come puoi contribuire in positivo nella gestione dei rifiuti alimentari.

Riciclo alimentare: comprendere per agire

Siamo dei giocolieri maldestri e spesso distratti. Dalle nostre mani passano grandi opportunità. Occasioni ignorate e lasciate cadere incustodite a terra. Proprio su quel suolo vitale per un futuro prospero di comunità e aziende.

Perché permettiamo che brama di profitto, noncuranza e inconsapevolezza trasformino le opportunità in minacce per l’ambiente e la nostra stessa sopravvivenza?

Se riduciamo gli sprechi alimentari e ricicliamo nel modo corretto i rifiuti umidi organici, possiamo:

  • garantire cibo per tutti;
  • ridurre le emissioni dei gas a effetto serra;
  • allentare la pressione sulle risorse naturali;
  • aumentare la produttività;
  • incrementare la crescita economica.

Tuttavia, la gestione dei rifiuti umidi organici richiede consapevolezza delle perdite e degli sprechi di cibo in ogni anello della catena alimentare: dalla produzione alla distribuzione, fino al riciclo degli scarti.

Riciclo alimentare: immagine scarti alimentari
Gli scarti alimentari possono essere riciclati e trasformati in risorse

L’approccio al modello di economia circolare può ridurre gli sprechi alimentari, generare risorse, proteggere l’ambiente e promuovere nuove opportunità per le persone e le aziende. Ma la strada sembra essere ancora lunga.

Dipende tutto da noi. Possiamo decidere se continuare a impoverire e inquinare il pianeta, oppure contribuire a proteggerlo e preservarne le risorse.

Cos’è il rifiuto umido organico

Il rifiuto umido organico è costituito da scarti di cibo, sia di origine animale che vegetale, ma anche da altri materiali biodegradabili, come foglie, erba tagliata, ecc. Ecco perché la raccolta differenziata dell’organico è fondamentale per gestire i rifiuti nel modo corretto e creare i presupposti per un riciclo alimentare efficace.

Dunque, davanti agli avanzi di cibo, la prima domanda che dovresti porti non è “in quale contenitore devo buttarli?”, bensì “sono sicuro che non posso farne altro?”. Solo nel caso non siano più commestibili, neppure per i nostri amici a 4 zampe, allora gli scarti di cibo dovrebbero essere differenziati e riciclati, affinché possano diventare risorse.

Dovresti pensare che ogni azione, anche inconsapevole, ha un impatto sull’ambiente, sulla produzione cibo e sul costo necessario per portarlo sulla tua tavola. Secondo la FAO la perdita e lo spreco di cibo sono problemi globali, che necessitano di scelte consapevoli da parte di tutti noi.

Vediamo dove si manifestano perdite e sprechi alimentari. Ma, soprattutto, cosa sia possibile fare per evitarli e convertili in benefici per le aziende e la popolazione mondiale.

Differenza tra perdite e sprechi alimentari

Ancora non esiste una definizione universalmente riconosciuta del termine “spreco alimentare. In generale, indica il cibo acquistato, ma non consumato, che finisce nella spazzatura. Tuttavia, non è l’unico significato che è possibile attribuirgli. Sono molti i motivi che inducono a scartare i prodotti alimentari, anche durante i diversi processi della filiera produttiva.

Nel rapporto della FAO “The State of Food and Agriculture 2019”, si evince la necessità di fornire una definizione chiara del significato di “perdita” e “spreco” alimentare. È facile confonderli, poiché sembrano due sinonimi, ma sono indotti da cause diverse.

La perdita di cibo si verifica lungo la catena di approvvigionamento alimentare: dalle fasi di produzione agricola a quelle di post-raccolta, fino al momento della lavorazione, per rendere disponibili alla vendita gli alimenti. Mentre, lo spreco alimentare avviene a livello di distribuzione, vendita al dettaglio e consumo.

Riciclo alimentare: tavolata con cibo in abbondanza
Gli sprechi alimentari avvengono a livello di distribuzione, vendita e consumo.

Perdite e sprechi nelle fasi della filiera alimentare

Perdita e spreco di cibo hanno in comune gli effetti negativi che producono: la diminuzione della quantità e della qualità del cibo lungo la catena di approvvigionamento e distribuzione. Ma le conseguenze negative di una gestione poco accorta delle risorse di cibo differiscono in base alla fase della filiera alimentare in cui si manifestano:

  • produzione e vendemmia – in questa prima fase parliamo di perdita alimentare. Le cause più frequenti sono da ricercare in tecniche agricole inefficaci, limitazioni delle infrastrutture, fattori climatici e ambientali avversi, rispetto delle conformità e degli standard richiesti dal mercato;
  • prima lavorazione – tecnologie e processi di lavorazione e produzione inadeguati producono una notevole perdita alimentare e traghettano il problema nella fase successiva;
  • lavorazioni industriali – l’inefficienza dei processi di prima lavorazione incontra modelli di lavorazione industriale del cibo inadeguati e genera ulteriori sprechi alimentari;
  • distribuzione – sistemi di distribuzione non conformi, errate previsioni delle richieste del mercato e gestioni approssimative delle scorte, imballaggi incongrui e strategie di vendita poco efficaci incentivano la produzione di scarti alimentari;
  • consumo domestico e nelle attività di ristorazione – errati volumi d’acquisto degli alimenti e produzione eccessiva delle porzioni di cibo, che finiscono per non essere consumate. Ma non solo, anche la mancanza di consapevolezza nel conservare correttamente i cibi. Sono tutte azioni che generano sprechi. Ovvero, rifiuti destinati alle discariche.

Queste sono le principali cause che portano a perdite e sprechi alimentari. Le ripercussioni negative si manifestano sia a livello ambientale che economico, nonché etico e sociale.

Le conseguenze del riciclo alimentare inefficace

Insieme a una gestione inefficace del riciclo alimentare, figlia di una raccolta differenziata erronea, le conseguenze per l’ambiente, le aziende e le persone sono catastrofiche:

  • emissioni di gas serra;
  • impoverimento del suolo;
  • spreco di risorse idriche;
  • consumo eccessivo di energia;
  • investimenti economici sperperati nella produzione di cibo che viene poi sprecato;
  • mancata valorizzazione dei terreni agricoli;
  • difficoltà nel trovare cibo per molte popolazioni nel mondo;
  • produzione di cibo poco nutriente.

Considerata la portata del fenomeno dello spreco alimentare, ma soprattutto, visti gli effetti prodotti dal suo impatto, è necessario intervenire subito.

Riciclo alimentare: verso un’economia circolare

È palese a tutti che gli attuali processi nella produzione di cibo necessitino di un modello adatto a soddisfare esigenze a lungo termine. Nella filiera alimentare, un approccio basato sui principi dell’economica circolare rappresenta una fonte di vantaggi economici, sanitari e ambientali non trascurabili, sia per le aziende che la società.

Dopotutto, progettare soluzioni destinate a mantenere in uso prodotti e materiali, consente di ridurre la produzione dei rifiuti e di rigenerare i sistemi naturali. Questa visione nel settore alimentare invertirebbe la tendenza attuale: dall’impoverimento delle risorse disponibili a un sistema capace di autorigenerarsi.

Le conseguenze del riciclo alimentare inefficace: immagine cucchiaio con rifiuti e discariche
Ridurre gli sprechi alimentari per contrastare l’inquinamento ambientale.

Tuttavia, siamo ancora lontani. Nelle fasi di distribuzione e consumo del cibo, privati e imprenditori attivi nella ristorazione necessitano di informazioni e soluzioni efficaci da poter implementare con semplicità, fin da subito.

Emissioni e gas serra dalle discariche

In Italia, ognuno di noi sperpera circa 150 kg. di cibo ogni anno. Dunque, mentre lottiamo per ridurre gli sprechi, dobbiamo attrezzarci per ottimizzare il riciclo alimentare. Possiamo valorizzare i rifiuti umidi organici destinati alle discariche, per evitare drammatiche conseguenze per l’ambiente e l’economia.

Seppellire i rifiuti organici nelle discariche non è la soluzione. In mancanza di impianti adeguati alla gestione del processo di bio-decomposizione della frazione organica contenuta nei rifiuti, assistiamo alla decomposizione anaerobica (priva di ossigeno) che genera metano allo stato libero. Ovvero, un gas serra inquinante e pericoloso che, disperso nell’atmosfera, rappresenta è una grave minaccia per la salute delle persone e mette a rischio il futuro del nostro pianeta.

Eppure, il biometano prodotto dallo smaltimento del rifiuto in discarica è una risorsa preziosa. Se gestito attraverso un processo controllato, può essere convogliato nelle reti di distribuzione e dare lo stesso contributo energetico del metano di origine fossile. Dunque, il problema risiede nel “come” gestiamo la raccolta differenziata, il riciclo alimentare e trattiamo i rifiuti umidi organici in discarica.

Se il primo passo è limitare le perdite e gli scarti alimentari, nella fase di consumo del cibo possiamo contribuire introducendo macchinari per il compostaggio. La produzione di compost riduce il volume di rifiuto organico destinato alla discarica e permette agli scarti alimentari di tornare alla terra, per arricchirla di sostanze nutrienti.

Il processo di compostaggio nel riciclo alimentare

Il compostaggio è un processo biologico assistito, dove i microrganismi scompongono le sostanze organiche complesse e le trasformano in compost: un terriccio organico, ricco di nutrienti per il suolo. Dunque, è un procedimento che simula quanto avviene in natura, dove ogni elemento alimenta la vita di qualcos’altro, in un ciclo continuo di rigenerazione.

Se vuoi contribuire a ridurre l’inquinamento e innescare processi di economia circolare, i vantaggi del compostaggio non sono più ignorabili. Aiuta il riciclo alimentare e garantisce la sostenibilità ambientale, poiché mantiene i rifiuti in un ambiente controllato, dove vengono trasformati in un prodotto utile.

Il compost arricchisce il suolo, prevenendone l’erosione, consente di risanarlo dall’inquinamento e alimenta la biodiversità, attirando insetti, batteri e funghi che portano benefici per il raccolto. Ma non solo, riduce drasticamente il volume dei rifiuti umidi organici destinati alla discarica e contribuisce a ridurre l’effetto serra, mitigando la produzione di gas.

Soluzioni per la gestione del rifiuto umido organico nella ristorazione: ristoratore sorridente
Le compostiere come soluzione per gestire il rifiuto organico nella ristorazione

Esistono diversi metodi di compostaggio, ciascuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi. Pertanto, il metodo che più si adatta al materiale da compostare determinerà la scelta da adottare. Nelle compostiere per ristoranti, o per uso domestico, affinché il compostaggio avvenga nel modo corretto, e consenta di produrre compost di qualità, è indispensabile:

  • introduzione di ossigeno (compostaggio aerobico);
  • regolazione di umidità e temperatura;
  • miscelazione costante del rifiuto organico.

Il risultato è un prodotto inodore, che non presenta rischi sanitari. Il compost permette di fertilizzare il terreno, ne migliora la ritenzione idrica e sostituisce la produzione di fertilizzanti chimici. Non c’è motivo che possa frenare l’uso di compostiere nella ristorazione, per contribuire a preservare l’ambiente.

Riciclo alimentare: soluzioni per la gestione del rifiuto umido organico nella ristorazione

Quando si tratta di gestire il riciclo alimentare, come imprenditore nella ristorazione devi affrontare numerose sfide. L’uso delle compostiere è una soluzione efficace per ridurre il volume dei rifiuti umidi organici prodotti dal tuo ristorante e mantenere elevati standard di igiene. Non solo, soddisfa le normative locali e aiuta a raggiungere gli obiettivi comuni di sostenibilità ambientale.

La gestione degli scarti alimentari, come di tutti i rifiuti prodotti dal tuo ristorante, ha un impatto economico e ambientale non indifferente. Devi sostenere i costi della raccolta e del trasporto in discarica e rispettare il flusso in continua variazione dei regolamenti sullo smaltimento.

Portare fuori l’immondizia sta diventando davvero costoso. Ma al di là di questo, i rifiuti umidi organici nelle discariche sono indesiderabili e insostenibili dal punto di vista ambientale. Alimentano processi inadeguati, creano odori e generano pericolosi gas serra, che contribuiscono al surriscaldamento globale.

Le compostiere per ristoranti sono un modo ecologico ed economico per trattare i rifiuti umidi. Tuttavia, qualsiasi macchinario e prodotto per la gestione dei rifiuti deve adattarsi ai tuoi spazi e ai flussi di lavoro.

Ciclia seleziona le tecnologie migliori per il compostaggio e il trattamento dei rifiuti prodotti da ristoranti e aziende. Il nostro obiettivo è offrirti le soluzioni più efficaci per semplificare il processo di smaltimento dei rifiuti organici, ridurre i costi e aumentare l’efficienza.

Contattaci senza impegno e richiedi una consulenza. Insieme possiamo gestire i rifiuti in modo etico e responsabile. Puoi valorizzare l’immagine aziendale e incontrare il favore dei tuoi clienti, mentre risparmi e preservi l’ambiente.

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