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Smaltimento rifiuti sanitari a rischio infettivo: come ridurre i costi

Lo smaltimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo è un processo complesso e costoso, che crea enormi difficoltà economiche e di gestione nelle strutture sanitarie.

A causa dell’elevato pericolo biologico, le normative impongono procedure e tempistiche piuttosto rigorose. Mentre la scarsa presenza dei centri abilitati allo smaltimento, spesso lontani dai luoghi di produzione e stoccaggio temporaneo dei rifiuti infetti, obbliga a numerosi e lunghi viaggi. I trasporti e l’implementazione di rigidi protocolli di sicurezza generano oneri che gravano sui bilanci delle strutture ospedaliere e assistenziali.

Nonostante i tuoi sforzi, può sembrarti davvero difficile riuscire a ridurre i costiin questo scenario di rischi e responsabilità che ricadono su ogni tua decisione. Tuttavia, è possibile farlo.

Puoi implementare soluzioni pratiche ed efficaci per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo riducendo l’impatto sulle risorse disponibili. Vediamo insieme come segnare una svolta economica per la tua struttura sanitaria.

Smaltimento rifiuti sanitari a rischio infettivo: normative di riferimento

Aziende ospedaliere, laboratori di analisi e strutture sanitarie in genere, hanno il difficile e rischioso compito di tutelare e salvare vite umane. Tuttavia, dobbiamo considerare anche la l’impatto di tutti i rifiuti e sottoprodotti generati dalle loro attività. Una consapevolezza che ci orienta verso soluzioni innovative, per limitare i rischi ed evitare pericolose conseguenze sulla salute delle persone e dell’ambiente in cui viviamo.

Dunque, quando parliamo di gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivodobbiamo valutare pericoli e costi connessi a tutte le fasi del processo: raccolta, trattamento, stoccaggio temporaneo e trasporto verso i centri smaltimento. Per farlo è necessario considerare prima il quadro normativo e avere ben chiare le tipologie di rifiuti con cui hai a che fare.

I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo sono regolamentati dal DPR 254/03 (art. 2, comma 1, lett. d) e classificati con i codici CER 18.01.03 e CER 18.02.02. Naturalmente, nella gestione dei rifiuti, le strutture sanitarie devono considerare la stretta correlazione tra il DPR 254/03 e le norme che disciplinano anche:

  • ambiente – D.Lgs. 152/2006;
  • sicurezza sul lavoro – D.Lgs 81/2008;
  • trasporto merci pericolose su strada – ADR 2019;
  • sterilizzazione e smaltimento – UNI 10384.

Tra le diverse tipologie di rifiuti sanitari prodotti (rifiuti sanitari non pericolosi, rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani, ecc.), quelli a rischio infettivo sono generalmente la percentuale più bassa. Tuttavia, sono anche i più pericolosi e costosi da gestire e smaltire.

Smaltimento rifiuti sanitari a rischio infettivo

Quali sono i rifiuti sanitari a rischio infettivo e come devono essere trattati

Sono considerati a rischio infettivo tutti quei rifiuti che devono essere trattati e smaltiti con precauzioni particolari, poiché possono generare pericolo per la salute pubblica:

  • materiali contaminati con sangue e altri fluidi corporei provenienti da pazienti infetti, come tamponi, garze o dispositivi medici monouso;
  • agenti infettivi e prodotti chimici provenienti da attività di laboratorio e diagnostica;
  • tessuti, organi o liquidi umani, parti del corpo, ecc.;
  • taglienti e pungenti, come siringhe, aghi, bisturi, ecc.;
  • sostante utilizzate per preparazioni di laboratorio, o materiali pesanti contenuti in dispositivi medici;
  • sostanze con proprietà altamente pericolose, come i farmaci citotossici utilizzati nel trattamento del cancro, ecc.

Lo smaltimento di queste tipologie di rifiuti richiede accortezze particolari e strumenti appropriati. Gli operatori addetti al trattamento dei rifiuti infetti devono quindi disporre di indumenti specifici e avvalersi dell’uso di contenitori per rifiuti speciali (halipack o halibox).

Ogni contenitore dovrà essere sigillato ed etichettato, prima di essere collocato in un luogo di deposito temporaneo che rispetti i requisiti di igiene e sicurezza necessari. Il periodo di stoccaggio in loco può variare dai 5 ai 30 giorni, in base al quantitativo dei rifiuti prodotti. In seguito, dovranno essere affidati a società specializzate nel trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo.

costi dei trasporti lievitano e incidono sul bilancio delle strutture sanitarie, poiché costrette a destinarli verso i pochi centri di smaltimento abilitati. Senza considerare che ogni responsabilità sarà comunque imputabile al Direttore Sanitario finché i rifiuti non giungeranno a destinazione.

Dunque, la gestione dei rifiuti sanitari infetti è una procedura articolata e pericolosa: come puoi migliorare la sicurezza dei processi e ridurre l’impatto economico sulla tua struttura sanitaria?

Come risparmiare sullo smaltimento rifiuti sanitari a rischio infettivo

È possibile ridurre i pericoli e abbattere i costi legati allo smaltimento dei rifiuti sanitari infetti applicando alcune accortezze nel processo di gestione. Come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Word Health Organization), ci sono alcuni elementi chiave che possono scongiurare impatti negativi per le persone, l’azienda e l’ambiente:

  • sensibilizzare la consapevolezza del rischio e una raccolta differenziata efficiente, per indirizzare i rifiuti verso la corretta destinazione di smaltimento;
  • implementare pratiche di riduzione volumetrica dei rifiuti;
  • sviluppare procedure interne che garantiscano la protezione delle persone durante le fasi di raccolta, manipolazione, stoccaggio, trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo;
  • introdurre soluzioni, come la sterilizzazione, che favoriscano il trattamento sicuro ed ecologico dei rifiuti destinati all’incenerimento.

Essendo la natura stessa dei rifiuti sanitari infetti a concatenare rischi e costi di smaltimento, la sterilizzazione e la riduzione volumetrica sono le soluzioni più rapide e concrete. Ecco come puoi implementarle.

La sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo con sinTion

Sintion impiega un processo brevettato ( tecnologia con vapore saturo e microonde) per disifettare e sterilizzare materiali infetti in modo rapido, sicuro ed efficiente. A seconda dei regolamenti locali i materiali possono essere convertiti in dispositivi medici riutilizzabili o in rifiuto triturabile (codice CER 20.03.01). Il dispositivo elimina il coronavirus e può essere utilizzato per disinfettare i dispositivi di protezione individualiquali mascherine (categorie FFP1-FFP2 e FFP3) e prepararle al riutilizzo.

Facilità d’uso e sistemi di sicurezza all’avanguardia rendono sinTion una soluzione vantaggiosa per tutte le medie e grandi strutture sanitarie che devono gestire rifiuti pericolosi infetti. Se vuoi saperne di più sull’efficacia della sterilizzazione dei rifiuti, togliti subito ogni dubbio: Come sterilizzare i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.

Smaltimento rifiuti sanitari a rischio infettivo con sinTion

La riduzione volumetrica dei rifiuti sanitari con shredTion

La sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo deve avvenire secondo le norme UNI 10384/94, parte prima. Il procedimento comprende anche latriturazione e l’essiccamento, per rendere i rifiuti irriconoscibili e ottenere un trattamento ancora più sicuro ed efficace. 

ShredTion è un dispositivo di triturazione dei rifiuti sanitari non infetti che ti consente di rispettare le normative di legge e abbattere i costi della tua struttura sanitaria. Infatti, è dotato di tecnologie all’avanguardia, che consentono l’aspirazione dei rifiuti controllata. In pratica, il processo di triturazione costante garantisce le migliori performance e limita l’usura del macchinario nel tempo.

In qualsiasi settore, la riduzione volumetrica dei rifiuti è la strategia più efficace per risparmiare spazio e ridurre il numero di ritiri delle aziende specializzate. L’azione combinata tra sinTion e shredTion riduce l’impatto nella gestione economica dei rifiuti sanitari infetti e ne assicura il trattamento e lo smaltimento a norma di legge. Un investimento contenuto, che si ripaga nel tempo. Risparmi risorse preziose che puoi impiegare nell’implementazione di servizi migliori per i tuoi clienti.

Trituratore di rifiuti sanitari

Sterilizzazione e riduzione volumetrica dei rifiuti sanitari a rischio infettivo

Lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo obbliga al rispetto di normative rigorose, per evitare che rappresentino un pericolo per le persone e l’ambiente. Le aziende che non rispettano le normative possono incorre in sanzioni sia amministrative che penali.

Per semplificare le procedure di gestione dei rifiuti sanitari infetti, la sterilizzazione e la riduzione volumetrica sono 2 processi fondamentali:

  1. limiti i rischi nella manipolazione e stoccaggio dei rifiuti, per preservare l’incolumità delle persone e dell’ambiente;
  2. abbatti sia i costi dei trasporti che di smaltimento, poiché puoi ridurre il numero di ritiri e smaltire i rifiuti come assimilabili a quelli urbani.

Ciclia opera nel settore dell’ecologia e smaltimento dei rifiuti da oltre 15 anni. Selezioniamo e proponiamo prodotti e strategie nel rispetto delle normative e della tutela dell’ambiente, per garantirti una gestione snella e sicura dei rifiuti aziendali.

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