Compostabile e biodegradabile: differenza e impatto ambientale
Compostabile e biodegradabile sono due termini che emergono spesso quando parliamo di riciclaggio, perché entrambi descrivono dei processi biologici. Ma, nonostante siano parole entrate nel vocabolario di tutti, il loro significato è ancora molto confuso.
Conoscere la differenza tra compostabile e biodegradabile permette di trattare i diversi materiali nel modo corretto, rispettare le normative di legge e ottimizzare le modalità di gestione dei rifiuti. Inoltre, questa consapevolezza consente di comprendere l’impatto ambientale che un materiale può avere sulla salute del pianeta.
Vuoi gestire il riciclaggio degli scarti aziendali e domestici nel modo corretto? Sei curioso di sapere quando possiamo parlare di biodegradabilità e compostabilità dei materiali organici? Togliti ogni dubbio e prosegui la lettura. Oppure, inizia guardando il video qui sotto.
Qual è la differenza tra compostabile e biodegradabile?
Le normative impongono specifiche regole per il riciclaggio e conoscere la differenza tra compostabile e biodegradabile ti aiuta a risparmiare tempo e a non commettere errori.
I motivi che possono indurre a una corretta gestione dei rifiuti accomunano imprenditori e cittadini. A nessuno piace pagare sanzioni e a nessuno alletta l’idea di veder morire il pianeta in cui vive. Quindi, qualunque sia la leva che ti spinge, è tempo di agire.
Per capire meglio, iniziamo dal significato di biodegradabilità e compostabilità.
Quando un materiale è compostabile: significato
Possiamo parlare di materiale organico compostabile quando necessita di essere trattato con il processo di compostaggio, per essere riciclato correttamente.
Il compostaggio è un procedimento di riciclaggio dei rifiuti organici che consente di facilitare la scomposizione degli elementi naturali di un materiale trasformandolo in compost. Questo processo di biodegradazione aerobica produce un materiale simile al terriccio scuro che, opportunamente sanificato e stabilizzato, è ricco di sostanze nutritive, utili alla coltivazione.
Dunque, un materiale compostabile, se riciclato nel modo corretto, si trasforma in un fertilizzante naturale e biologico utilizzabile in agricoltura. Tuttavia, in particolare nel settore del packaging, i prodotti possono essere etichettati come “compostabili” solo se il processo è garantito nell’arco di 3 mesi e in un impianto di compostaggio industriale. Cosa vuol dire?
Significa che i prodotti che riportano la dicitura “compostabile” non si riciclano sempre in modo naturale in una discarica, ma necessitano di un ambiente controllato. Diversamente, alcuni materiali compostabili possono impiegare molto tempo prima di disperdersi in forme naturali nell’ambiente.
Se sei curioso di sapere come funziona un macchinario per il compostaggio e ti stai chiedendo se possa essere utile per la tua attività? Scopri cos’è e come funziona una compostiera.

Quando un materiale è biodegradabile: significato
Sono considerati biodegradabili tutti quei materiali organici che possono essere scomposti da microrganismi naturali, in modo sicuro e rapido, per diventare acqua o gas, come il metano. Il significato di biodegradabilità risiede tutto nella parola “bio”, parola di origine greca che significa “vita”.
Quindi, la biodegradabilità è la capacità di un materiale di scomporsi in modo naturale, per tornare a donare vita al pianeta. La normativa europea UNI EN 13432:2002 prevede che un prodotto possa essere etichettato come biodegradabile solo se il 90% della decomposizione avviene entro 6 mesi.
Poiché ogni materiale si scompone a velocità diverse, a seconda di come è stato realizzato, prodotti come la plastica biologica, cartoni o tessuti possono impiegare anni prima scomparire. Per questo è necessario un sistema di riciclo efficace che impedisca a certi prodotti di sostare abbandonati sulla terra creando danni e inquinamento.
La differenza tra un prodotto compostabile e biodegradabile è sottile, ma sostanziale. Ora, sai che, per esempio, il packaging compostabile può essere trattato insieme ai rifiuti organici, mentre i prodotti, come le plastiche biodegradabili vanno gestite a parte.
Per non sbagliare, ricorda che il compostaggio può essere un processo più veloce, ma un materiale organico compostabile ha bisogno di un ambiente adatto per scomporsi e trasformarsi. Un materiale organico biodegradabile finirà per scomporsi comunque, ma può richiedere più tempo ed è meglio conservarlo in discarica.
Come cittadino la gestione dei materiali compostabili e biodegradabili, seppur con le opportune attenzioni, risulta più semplice, ma come imprenditore? Quali soluzioni possono permetterti di ottimizzare le risorse e gestire nel modo corretto la mole di scarti prodotti in azienda?
Compostabile e biodegradabile: le soluzioni per ottimizzare il trattamento dei rifiuti in azienda
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